Nel 1618 saranno mai esistiti un sig. Cosimo Fraggola e una sig.ra di nome Gertrude Ribes, due importanti personaggi che, in qualche parte del mondo, parlavano di come viaggiare nel tempo e nello spazio? Bisognerebbe andare a cercare negli archivi storici dell'anagrafe, negli archivi storici parrocchiali.
Si tratterebbe di una ricerca non semplice che potrebbe portare a nulla di fatto e far perdere solo tempo.
La conservazione della memoria storica digitale. Un foglio di carta scritto o una fotografia su pellicola è, per noi informatici, un documento analogico, mentre un file in pdf o un file in jpg è, per noi informatici, un documento digitale.
Vint Cerf, considerato uno dei padri di Internet, in quanto cofondatore del protocollo TCP/IP alla base delle trasmissioni digitali, già nel 2015 lanciava l'allarme, allarme ripreso dall' Huffington Post e altri media: Google, Vint Cerf lancia l'allarme: "Dietro di noi un deserto digitale, un altro Medioevo. Se tenete a una foto, stampatela".
Quello che io dicevo nel post precedente sulla conservazione della memoria digitale, dovrebbe trovare nella tecnologia un supporto "eterno" in grado di fare fronte alla obsolescenza del software e dell'hardware. Sono dell'idea che anche la legge dovrebbe occuparsene e prevedere una normativa che tuteli la memoria storica digitale dall'obsolescenza tecnologica. La digitalizzazione è una gran bella cosa perché permette di trattare i documenti e, più in generale, una informazione, come se fossero una serie di numeri. Tuttavia la digitalizzazione presenta delle insidie che è bene tenere presenti.
A complicare le cose ci si mette non solo la tutela della privacy (GDPR), ma anche la tutela della Proprietà Privata che, in questo caso, va sotto il nome di Copyright e Digital Rights Management (DRM), cioè tutta una serie di tecnologie hardware e software che per tutelare la proprietà intellettuale ed evitare la riproduzione illegale di documenti digitali, sono pure loro soggette ad obsolescenza. Per cui, oggi puoi vedere e leggere un documento e domani non più, perché quella tecnologia, quei DRM non sono più supportati, soppiantati da altre tecnologie più efficienti ed efficaci. Così, con il passare del tempo e con l'obsolescenza della tecnologia e dei supporti digitali, perdi il documento storico e l'informazione culturale contenuta in quel documento digitale, perché illeggibile, se non lo hai conservato anche in forma analogica.
Sul sito del Garr trovi un interessante e breve documento dal titolo: Alla ricerca dell'arca perduta. Ovvero dov'è il digital culural heritage? di Nicola Barbuti e Stefano Ferilli, documento che in parte affronta l'argomento accennando alla resilienza di un documento digitale: "quel requisito indispensabile alle entità digitali perché possano essere recuperabili e riusabili nel tempo".
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