Correva l'anno 2005 quando scrissi due post su Mario Monti, oggi senatore a vita.
In uno di quegli articoli di sei anni fa: Il comico e l'economista commentavo due interviste, una a Beppe Grillo e l'altra a Mario Monti, comparse su La Stampa e scrivevo: Mario Monti è l'unica persona che vederei bene a capo del governo al posto di Silvio Berlusconi.
In un precedente articolo, sempre sei ani fa, scrissi la stessa cosa: Mario Monti a capo del Governo, sollecitando una sua candidatura. Sono passati più di sei anni, le cose sono cambiate, Mario monti arriva un po' in ritardo sulla scena politica italiana, ma meglio tardi che mai. Ci si sveglia in ritardo. E' tardi.
Anche Beppe Grillo che a suo tempo sollecitai come candidato di Governo, è arrivato sulla scena politica italiana con il Movimento 5 Stelle, in ritardo, ma è arrivato anche lui, meglio tardi che mai.
"La politica della concorrenza si fa se trova il consenso dell'opinione pubblica. Ma per questo bisogna far capire quali interessi promuova la liberalizzazione dei mercati attraverso le iniziative dei governi, le decisioni della Commissione Ue e delle Autorità nazionali, la disciplina degli aiuti di Stato, la battaglia contro i cartelli di imprese e gli abusi di posizione dominante". Parole di Mario Monti in una intervista al Corriere del 11/04/2005.
Gli abusi di posizione dominante andrebbero contrastati non solo tra le imprese, ma anche in politica, tra i politici e i partiti stessi, a partire dallo stesso Mario Monti, se trova il consenso dell'opinione pubblica, per dovere di coerenza. Gli abusi di posizione dominante, poi, hanno la loro origine nella proprietà privata che andrebbe rivista e superata introducendo una economia di comunione a livello globale.
Mario Monti è una persona seria che stimo e apprezzo e che vedrei bene a capo di un Governo affinché introduca una sana concorrenza tra i politici per primi, mettendo fine ai loro privilegi, sarà la volta buona o sarà l'ennesima presa per i fondelli? La vedo dura con la classe politica che ci ritroviamo non scelta dai cittadini, ma dai leader dei partiti. Il metodo delle nomine da parte del Presidente della Repubblica poi, come in questo caso, non lo ritengo corretto da un punto di vista democratico, perché scavalca il popolo, mentre dovrebbero essere i cittadini stessi a partecipare alle decisioni che li riguardano, se vogliamo essere veramente democratici e non prenderci in giro.
La politica, in questo frangente, sta dimostrando tutta la sua ipocrisia e incompetenza focalizzando il dibattito sulla crisi economica e sullo spread dei titoli di Stato quando. Invece, si dovrebbe parlare del conflitto di interessi, mettendo mano ai costi della politica, alle disuguaglianze sociali, al costo dei privilegi dei parlamentari, del peso della burocrazia, delle baby pensioni, dello spreco di risorse nel mantenere in piedi strutture come le Regioni, le Province i Comuni, le agenzie territoriali del Catasto, le comunità montane, e tante altre strutture burocratiche, a mio avviso, assurde e inutili.
E' chiaro che se prima non si mette mano a queste voci di spesa senza controllo, l'italiano chiamato a fare l'ennesimo sacrificio, si tira indietro e protesta.
Sono passati sei anni da quei post, e tante cose sono cambiate a livello internazionale, ma a livello nazionale è cambiato poco. Oggi occorrerebbe affiancare a Mario Monti, persone giovani come Vittorio Bertola e Chiara Appendino, eletti consiglieri al Comune di Torino per il Movimento 5 Stelle. Sono persone competenti che sanno il fatto loro e che possono portare idee nuove, ora, non tra altri sei anni.
Ad esempio Vittorio Bertola, facendosi portavoce dell' Internet Governance Forum Italia che si tiene a Trento, scrive a Mario Monti sollecitando "... l'attenzione sull'accesso ad Internet come diritto fondamentale della persona, come già riconosciuto da costituzioni, leggi nazionali e risoluzioni del Parlamento Europeo e del Consiglio d'Europa; sul riconoscimento in via di principio della conoscenza come bene comune globale; sulla garanzia della neutralità della rete in relazione ai flussi di dati; sulla definizione di uno statuto del lavoro in rete".
Il video di Serafino Massoni su Mario Monti, Antonio Di Pietro e Nichi Vendola.
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