Il motto "Uno vale uno" o "Ognuno vale uno" coniato dal Movimento 5 stelle contenuto nell'inno del movimento del luglio 2010 e ascoltabile su Youtube, pare venga contraddetto dal leader politico e cofondatore dello stesso Movimento 5 stelle: Beppe Grillo. Infatti è di Beppe Grillo la proposta di togliere il diritto di voto agli anziani, proposta provocatoria comparsa sul blog del famoso comico in un post del 17 ottobre 2019 intitolato "Se togliessimo il diritto di voto agli anziani?".
Ma allora quanto vale un anziano? Probabilmente meno di uno, meno degli altri, se lo si vuole escludere dalle decisioni elettorali. A parte il fatto che non condivido questa proposta che ritengo senza senso, secondo me, Beppe Grillo l'ha sparata grossa. Ma io qui la voglio sparare ancora più grossa di Beppe e dire: ognuno vale zero. Zero vale zero. Per cui propongo di togliere il diritto di voto a tutti i cittadini, giovani e anziani.
Lo zero, in matematica, è il numero dell'uguaglianza sociale, perché zero + zero = zero, zero - zero = zero, zero x zero = zero, ma zero/zero = Errore, non si può dividere per zero. Lo zero non fa distinzioni di sorta e mette tutti d'accordo perché impedisce la divisione per zero, lasciando tutto in comunione tra tutti i cittadini che, se valgono zero, sommati valgono sempre zero.
A Che serve andare a votare, quando tutti sono uguali e valgono zero? In questo modo tutti condividono le stesse risorse impedendone la divisione e quindi la spartizione. Se tutti valgono zero, non c'è più bisogno di andare a votare, perché tutte le risorse restano in comunione tra tutti e non si possono spartire. Secondo me il voto, in un contesto dove ognuno vale zero, è inutile. Non c'è più il ricco e il povero. Tutti sono poveri e ricchi nello stesso tempo. Non c'è più bisogno di andare a votare chi deve tassare di più il ricco o il povero, perché tutti sono ricchi e poveri nello stesso tempo e in egual misura.
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