Il 5 dicembre 2009 a Roma, in piazza della Repubblica alle ore 14,00 si tiene la manifestazione: "No B Day" per chiedere le dimissioni di Silvio Berlusconi.
A me Silivio Berlusconi, come uomo politico non piace principalmente perché è in conflitto di interessi e non condivido in gran parte la politica del suo governo. Sono dell'idea che una persona imprenditore piccolo o grande che sia o che controlli o meno anche solo una televisione o anche solo il giornalino parrocchiale o anche solo un sito web personale, non debba essere ammessa a candidarsi ad elezioni politiche se prima non rinuncia e si dimette dalla guida della azienda che possiede e dei media che controlla, squadre sportive comprese. E' una questione di trasparenza e onestà, ma prima ancora di buon senso civile e democratico.
O fai il politico o fai l'imprenditore, ma non fai tutte e due le cose insieme, perché entri in conflitto di interessi tra l'interesse del popolo e il tuo interesse. Questo semplice e banale principio non ha voluto tradursi in norma di legge da chi poteva farlo a suo tempo: il centrosinistra capeggiato da D'Alema.
Per cui gli italiani, inebetiti da calcio e TV, con le elezioni elettorali se ne sono sbattuti in più riprese del conflitto di interesse di Silvio Berlusconi, dando credito allo schieramento politico da lui capeggiato.
La colpa, a mio avviso, è del Centrosinistra se siamo arrivati a questo punto. Un Centrosinistra, come ho più volte sottolineato in post precedenti, dove prevarica lo logica del "comandare meno, comandare tutti" che è come dire: "comandare tutti, comandare nessuno". A differenza della logica del Centrodestra che recita "comandare di più, comandare uno solo" che è come dire: "comando solo io, comando per tutti".
Tra le due logiche gli italiani hanno scelto quella del Centrodestra senza smentire scelte fatte in anni precedenti e che hanno poi portato l'Italia a perdere la guerra nella miseria più nera.
Bene! Io personalmente sostengo la manifestazione, ma non chiedo le dimissioni di Berlusconi. Non perché sia d'accordo con la sua politica e con quella del governo che non condivido, ma perché rispetto la volontà di chi lo ha votato e ha scelto il suo schieramento politico alla guida del Paese. Le regole democratiche vanno rispettate, altrimenti si metta una pietra sopra alla democrazia e si dica che la democrazia è un sistema fallimentare e si trovi un sistema di democrazia partecipativa dal basso. Lui (Silvio) ha voluto scendere in campo, gli italiani lo hanno avallato, che ci resti e faccia vedere quello di cui è capace, crisi o non crisi, Magistratura o non Magistratura. Gli italiani che lo hanno votato sappiano assumersi le loro responsabilità.
Ci penserà la Storia a giudicare Silvio Berlusconi e le sue opere, come è sempre successo con ogni uomo politico.
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