Interventi di Angelo Raffaele Meo e di Massimo Mantellini

  •  Su LaStampa.it di oggi, Anna Masera pubblica due interessanti interventi: uno del professore del Politecnico di Torino Angelo Raffaele Meo e l'altro del giornalista di Punto-informatico.it Massimo Mantellini, a commento di un articolo dal titolo: - Le Clézio, Internet e le guerre: i dittatori hanno paura del Web? - del
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Su LaStampa.it di oggi Anna Masera pubblica due interessanti interventi: uno del professore del Politecnico di Torino Angelo Raffaele Meo (Il potere sa usare ogni mezzo per sedurre) e l'altro del giornalista di Punto-informatico.it Massimo Mantellini (Ma la Rete è il luogo di verità differenti), a commento di un articolo dal titolo: Le Clézio, Internet e le guerre: i dittatori hanno paura del Web?, dove si riporta anche il commento del filosofo Gianni Vattimo.

Di Gianni Vattimo scrissi un articolo diversi anni fa: le inquietudini dei giornalisti, vattelo a leggere, io non ci voglio più tornare sù.

Ma qui la questione è un'altra: "Ma davvero Internet avrebbe smascherato il complotto di Hitler? Vattimo contro la provocazione del Nobel Le Clézio: la Rete intensifica il bisogno di produrre bugie." che sinceramente non so dove voglia andare a parare.

Non è facile dare una risposta oggi, perché l'informazione è ancora nelle mani delle lobby di potere contro le quali il singolo utente di Internet si trova a combattere. Internet non è altro che un mezzo di comunicazione come tanti, di cui il cittadino può disporre (se ne ha i mezzi e le conoscenze e la voglia) per dire ciò che pensa ad una pluralità di persone e nello stesso tempo venire a conoscenza di una pluralità di opinioni e di idee. Non è Internet che possa impedire a uomini come Hitler di diventare quello che è diventato, ma è il cittadino che, presa coscienza (per mezzo di Internet) della verità, cioè della conoscenza di più opinioni e idee, può decidere o meno di abbandonare il sostegno ad un uomo politico che, alla luce di quella pluralità di opinioni, si rivela nient'altro che un pazzoide o un saggio.