Il Governo italiano, con il Decreto Romani, intenderebbe modificare la normativa su Tv e Internet equiparandoli, sotto l'egida del Garante delle Telecomunicazioni. Il fine è il controllo politico dell'informazione. Controllo che a mio avviso finisce per svantaggiare il cittadino e le imprese con ripercussioni negative sull'economia e sulla occupazione.
Il decreto Romani, infatti, prevederebbe la richiesta di un’autorizzazione ministeriale per il live-streaming di video dei siti Internet. Secondo il ministero, si tratterebbe soltanto di una comunicazione di inizio attività per i siti con prevalenza di trasmissione di immagini in movimento, da come si legge su diversi siti Web specializzati in telecomunicazioni.
Tra le possibili conseguenze negative della norma contro il live-streaming, a mio avviso, c'è quindi quella riguardante le aziende e i piccoli imprenditori che amano pubblicizzare i loro prodotti e la loro attività lavorativa a mezzo di video e filmati da diffondere su Internet in live-streaming o meno, servendosi di piattaforme di video-sharing, i quali dovranno fare i conti con una maggiore burocrazia, lacci e laccioli, autorizzazioni, ecc che inevitabilmente renderanno meno competitivi i loro prodotti, facendo perdere importanti quote di mercato alle aziende Italiane, già abbastanza depresse economicamente. Ciò avrà ulteriori ripercussioni negative sull'occupazione e sul lavoro degli italiani e quindi sul tuo lavoro e sulla tua retribuzione.
Solo menti poco attente alle esigenze delle aziende e all'interesse comune, a mio giudizio, possono pensare questa tipologia di decreti. Invece di accogliere e promuovere nuove opportunità di crescita, ci troviamo di fronte a persone che ci vogliono tenere agganciati a normative superate e obsolete.
Ne va di mezzo il futuro dell'economia italiana ed europea, purtroppo. E tutto questo perché il Governo deve controllare il dissenso politico oltre a tutelare gli interessi economici del capo e di una ristretta oligarchia.
Ad esempio il video sopra riportato proviene dall'azienda italiana ComasMacchine presente nel settore delle macchine per calzaturifici da quasi un ventennio la COMAS è diventata in questi ultimi anni uno dei principali produttori mondiali di centri di lavoro per la lavorazione delle suole. La sua attività si svolge quasi totalmente nel nuovo stabilimento di Civitanova Marche, in una superficie di 1500 metri quadri, dove personale esperto lavora assistito dai più recenti strumenti informatici di progettazione meccanica, sfruttando macchine a controllo numerico e modernissime attrezzature.
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